Amo tutto ciò che profuma di prezioso e antico.
Amo i cammei.
Mai, però, fino a questo momento mi sono azzardata a gomitolarne uno. MAI! Poi, complice la curiosità, la volontà e un’amica bottoncina, Sara Bottoni, mi sono decisa e ho provato.
La prima cosa che ho dovuto e voluto imparare per dare senso agli amati cammei è stato apprendere o quantomeno provare ad avvicinarmi a una nuova tecnica, il soutache di cui Sara è maestra. Ci avevo provato due anni fa con scarsi risultati, perciò abbandonai e ritornai all’amore di sempre, il chiacchierino.
Poi avviene che, complice una domenica a pranzo con lei e i rispettivi lui, mi sono detta che forse era giunto il momento di riprovarci. Così, con la consapevolezza di avere una persona fidata a cui chiedere qualora lo scoramento avesse nuovamente preso il sopravvento, mi sono lanciata.
E dopo vari foroni con l’ago e mani tormentate, sono riuscita a dare un senso al primo cammeo (il mio):
Le piattine – scelte in nero e oro (mai scegliere il nero se siete al vostro primo tentativo da principiante… MAI!) – sono state circondate con piccole onde a chiacchierino e swarovski in grigio e in nero. Il chiacchierino non poteva mancare ma, dopo questo primo tentativo, non contenta delle dita forate, mi sono lanciata in una nuova avventura. Questa volta ho scelto un piccola damina:
Il modulo è sempre quello base per il soutache (non posso lanciarmi in arzigogoli senza prima impratichirmi un poco). La damina presiede uno sfondo grigio-verde. Così, per adornarlo ho scelto piattine dai colori tenui e intonati con lo sfondo. Ma, non contenta, ho passato una mattina e un pomeriggio (riassumo un giorno) per cercare di capire cosa inserire a chiacchierino e, soprattutto, come farlo. Per fortuna ho la testa sempre vagante! Infatti, mentre vagavo da pensiero a pensiero, da sogno in sogno, mi sono imbattuta in un’immagine fantasiosa della primavera e dei fiori in bocciolo. Ed è così che è nata la voglia di avvolgere una perla di fiume, leggermente rosa, nel chiacchierino. Un filo dalle sfumature uguali ai colori delle piattine e due mezzi cristalli di differente luce hanno fatto il resto:
Imperfezioni? Sì ci sono. Ovvio. Nulla è perfetto. Ma la soddisfazione è stata enorme.
Vi lascio dicendovi che altri cammei mi aspettano. E detto ciò, vi ho già detto tutto.
Un matassoso abbraccio, Benben ❤
Credits photo: Alessia – Questione di focale (eccetto l’ultima foto)
Che meraviglia! io non vedo nessuna imperfezione! Bravissima Ben Ben|
Troppo buona J 😘
Benedetta sono strepitosi! Anche a me piacciono moltissimo i cammei e questi potrebbero proprio stare tra le pagine di un libro di Jane Austen! 😍
Ohhhh Fancy… siamo proprio sulla stessa lunghezza d’onda. La penso come te.
Alcuni mi dicono che non sono più di moda, ma mi domando: le cose belle – come i cammei – hanno bisogno di andare di moda? Secondo me tutte le cose belle sono eterne.
Baciiiii ❤ ❤ ❤
Almeno finché ci saranno le persone amanti di tutto ciò che è vecchioandatobacuccopassatodimoda! 😂😂😂
😂😂😂 adoro quelle persone😂
Eleganza e perfezione.
Grazie Loredana 😘